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Il documento nel suo complesso è di enorme interesse (in svedese con sottotitoli), ed è sorprendente scoprire un Bergman sul set così allegro e bonario. Ho visto Fanny e Alexander in svedese con i sottotitoli in italiano. Questo film su Ingmar Bergman su
Il lascito spirituale di un grande uomo di cinema: un'opera maestosa, lirica e rivoluzionaria. Distribuita in due versioni, una di 190 minuti, l'altra di 312, più attinente alla visione di Bergman che desiderava presentare al pubblico una saga familiare à la Mann. La storia è appunto quella di una famiglia, gli Ekdahl, in una città svedese (Uppsala) agli inizi del 900, precisamente dal 1903 al 1905. Fanny e Alexander sono gli esuberanti figli di una donna che perderà presto il marito e si risposerà con il vescovo luterano della città. I bambini entreranno subito in conflitto con l'uomo che li ridurrà a dei piccoli miserabili. Intorno la grande maestria di Bergman nel ricostruire la sua adorata Svezia di inizio secolo. E poi: stridenti contrasti familiari, visioni fiabesche, religione e magia come elementi che danzano e si fondono nella storia. Un vero e proprio testamento iconografico di uno dei più grandi registi di sempre. Titolo originale: Fanny och Alexander Sono un essere senziente.
Trama del film Fanny & alexander Ambientato nel 1907 in una citt� della provincia svedese, il film narra le vicende di una agiata famiglia borghese, gli Ekdahl, i cui componenti centralisticamente si riferiscono alla figura forte, a tratti saggia, della nonna Elena, che in giovent� � stata attrice. La famiglia, ma pi� in generale il mondo intero, sono osservati con gli occhi innocenti e visionari dei due bambini Fanny e Alexander, figli del direttore del teatro locale Oscar. Gli zii Gustaf Adolf e Carl, con le rispettive mogli, completano la cerchia familiare. Sei un blogger? Copia la scheda del film VINCITORE DI 4 PREMI OSCAR: Miglior film straniero, Miglior fotografia, Miglior scenografia, Migliori costumi
Io ho solamente una maschera, ma impressa a fuoco, nella carne. E se dovessi strapparmela... Ho sempre creduto di piacere alla gente, mi vedevo saggio, aperto di idee, e giusto. Mai avrei pensato che qualcuno avrebbe potuto anche odiarmi. Emelie Ekdahl: Io non ti odio. Edvard Vergerus: No, ma tuo figlio mi odia. Ho paura di lui. Le cose incomprensibili fanno uscire di senno, perciò è meglio dare la colpa agli apparecchi, agli specchi, alle proiezioni. Così la gente ride. È meglio da tutti i punti di vista, specie quello economico. ( Aron Retzinsky) Se esiste un dio, è un dio di cacca e di piscio che vorrei prendere a calci in culo. ( Alexander) Ismael: Forse siamo la stessa persona e tra noi non ci sono confini. Forse passiamo uno nell'altro e mirabilmente scorriamo all'infinito l'uno attraverso l'altro. Ti porti dentro pensieri terribili. È quasi penoso starti vicino. E al tempo stesso attraente. [Lo accarezza. ] Sai perché? Alexander: Non so se voglio saperlo. Ismael: Avrai sentito dell'usanza di formare l'immagine di qualcuno che si odia per trafiggerla con gli spilli?
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Fanny è un nome proprio di persona inglese, francese e spagnolo femminile [1]. Varianti [ modifica | modifica wikitesto] Inglese: Fannie [1] Varianti in altre lingue [ modifica | modifica wikitesto] Finlandese: Fanni [1] Ungherese: Fanni [1] Origine e diffusione [ modifica | modifica wikitesto] Si tratta di un diminutivo inglese di Frances (ossia Francesca) [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7], nato per riduzione da Franny [8]. Il nome è stato poi adottato anche in altre lingue come francese e spagnolo [1] [5] [7], e utilizzato anche per abbreviare Stephanie [1] [5] [8]; proprio in questa veste è stato brevemente introdotto anche in Italia, nella seconda metà dell' Ottocento, andando a sostituire Stefania come femminile di Stefano [7] [8] e "italianizzandosi" anche in forme quali "Fanni", "Fannì", "Fannj" e "Fannia" [6] [7]; la sua diffusione nel Bel Paese, forse aiutata dal film del 1932 Fanny, è attestata principalmente al Nord e al Centro, mentre è rarissimo al Sud [7].
C'è la singolarità di un ruolo maschile sostenuto da una donna: non è un capriccio, ma serve a rafforzare il significato della scena. La fotografia di Sven Nyqvist è un'ininterrotta successione di meraviglie. Il Quintetto op. 44 di Schumann, nella versione originale, accompagna l'esplorazione di Alexander della casa vuota nella prima scena del film, e ritorna quasi alla fine nel suono di un carillon quando la neonata figlia di Gustav Adolf esplora con le manine protese il volto del padre. E che bella la famiglia Ekdahl al completo che forma un trenino in giro per la casa cantando una baldanzosa canzoncina la notte di Natale del 1907. COSA NON MI HA CONVINTO: - CURIOSITA': il film vinse 4 Oscar, compreso quello per il miglior film straniero. Questa, della durata di tre ore, è la versione cinematografica. Quella per la televisione dura oltre 5 ore: è stata trasmessa in Italia dal circuito di televisioni private che fa capo allo stesso editore che pubblica questo dvd. L'intervista a Bergman che si trova sul secondo disco è inframmezzata da riprese dietro le quinte in cui la troupe prova o gira scene escluse dalla versione per il cinema.
La famiglia è in seguito sconvolta dalla repentina morte di Oscar, che avviene dopo una recita di Amleto. Tutti sono toccati dall'evento, Emilie ne è profondamente colpita e i due bambini, Alexander soprattutto, percepiranno la morte del loro affettuoso e sensibile padre come un qualcosa che lacera per sempre la loro infanzia. Oscar molto spesso sarà visto in sogno e "rivisitato" da Alex come un bianco fantasma che si aggira tra i velluti e i damaschi della ricca dimora: un fantasma che è un dolce e silente protettore. Ma la vedovanza non dura a lungo: i due ragazzi vengono presentati al vescovo Edward Vergerus, uomo maturo, estremamente rigorista e formale e di costumi spartani. Essi lo detestano, ma sono ovviamente obbligati a seguire la madre che lo ha sposato, lasciando la nonna, la loro bella casa e perfino i giochi, per condurre una esistenza arida e intristita, disciplinata da leggi rigidissime in un gelido vescovado pressoché spoglio, che è dominato dalla spigolosità della madre e della sorella di Vergerus.
Fa venire voglia di tornare all'infanzia, e di battere i piedi. Superlativo Bergman autobiografico. Recensito in Italia il 14 febbraio 2013 Acquisto verificato Film cult di Natale, consigliabile come preparazione alla celebrazione di questa festa. Prima di vedere il film, suggerisco di ascoltare l' interessantissima l'intervista a Bergman, che chiarisce anche molti aspetti del suo lavoro, oltre ai commenti del critico che chiariscono certi passaggi complessi del film. Assolutamente da tenere in una cineteca personale, e da riprendere il 1^ di Dicembre di ogni anno assieme al calendario di Natale. Ottimo anche come regalo per il suo rapporto di qualità/prezzo. Recensito in Italia il 13 luglio 2019 Acquisto verificato Una fiaba dall'immaginario complesso e altamente godibile. Le recensioni migliori da altri paesi 5, 0 su 5 stelle Beautiful Bergman Recensito nel Regno Unito il 25 novembre 2017 Acquisto verificato Includes the "Making of Fanny & Alexander". Just the scene in this with Gunnar Björnstrand is worth the price.